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Movimento 5 Stelle e PDL contro le sperequazioni per gli atenei

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Quando si sente parlare del Movimento a 5 Stelle sui mass media, tipicamente si sta parlando di qualche provocazione del leader Grillo; le poche volte in cui si presta attenzione agli eletti in parlamento, lo si fa per raccontare che credono all’esistenza delle sirene o a chissà quale stramberia anziché per riportare le loro attività parlamentari. È comprensibile: le stramberie e le provocazioni “vendono” molto, per non parlare di quanto è più faticoso orientarsi sui siti web di Camera e Senato piuttosto che su Facebook. Oggi però vale la pena spendere qualche parola su una battaglia condotta dal Senatore del Movimento Fabrizio Bocchino, per capire la quale occorre fare qualche passo indietro.

La polemica sui punti organico

Nelle ultime settimane si era addensata una bufera di malcontenti intorno alla distribuzione dei punti organico agli atenei. I punti organico sono un’unità di misura virtuale che quantifica la possibilità di assumere di ogni ateneo. Per il 2013, il turnover del sistema del suo complesso era fissato al 20%: a parità di “ruolo accademico” (un professore ordinario guadagna assai più di un ricercatore), in tutta Italia si poteva assumere un solo docente per ogni 5 pensionamenti. Ma la distribuzione di questo turnover è stata tutt’altro che uniforme: diversi atenei (tutti nel Mezzogiorno, tranne Siena) hanno visto il loro turnover “strozzato” al 7%; qualcuno invece ha potuto approfittare di un turnover da tempi di vacche grasse, e in particolare l’istituto Sant’Anna di Pisa (dove Carrozza era Rettrice prima di ascendere al MIUR) si è trovato a poter assumere fino al 213% rispetto alle cessazioni.

Diverse voci hanno polemizzato con questa scelta: le associazioni studentesche LINK e UDU (che trovavano insostenibile premiare quegli atenei che tassavano maggiormente gli studenti); diversi politici del Mezzogiorno, da Vendola ad alcuni deputati del PDL, così come diversi Rettori del Sud, che constatavano come Carrozza con questa distribuzione avvallasse l’indebolimento degli atenei già in difficoltà anziché premiare gli sforzi di quegli atenei che avevano cercato di mettere i conti in ordine. In un’intervista al Mattino di Napoli, persino Civati, Cuperlo e Pittella, candidati alla segreteria del PD (Renzi era irrintracciabile) avevano espresso il disappunto per la sperequazione avvallata dalla Ministra. Il calcolo di queste percentuali è dovuto a parametri di natura squisitamente finanziaria: per farla breve, esiste un algoritmo che misurerebbe quanto un ateneo è tanto più “virtuoso” (e quindi tanto più può assumere) quanto sono bassi i suoi indici di indebitamento e di spesa per il personale sul totale delle spese, ma anche quanto più alte sono le tasse che fa pagare ai suoi studenti.

La ministra aveva risposto che la distribuzione era frutto di una pedissequa applicazione di indicatori orditi dal predecessore Profumo e applicati nella distribuzione dei punti organico nel 2012; ma come spiega con chiarezza un post di ROARS, la responsabilità ultima è invece del ministero, che ha deciso di applicare le norme di Profumo senza la “clausola di salvaguardia” che limitava al 50% il bonus al turnover degli atenei finanziariamente “virtuosi”, così da non gravare eccessivamente su quelli più in difficoltà. Sul sito era stata inoltre avanzata una proposta per la Ministra: di sfruttare la discussione del dl istruzione, rimbalzato velocemente dalla Camera al Senato nei giorni scorsi, per invalidare la precedente assegnazione dei punti organico così da riassegnarli in breve tempo in modo più equo.

Le risposte in Senato

Questa proposta viene accolta, in parte, dal Movimento a 5 stelle. Il Senatore Fabrizio Bocchino ed altri colleghi volevano presentare in sede di Commissione un emendamento che chiedesse al Governo di impegnarsi a correggere la distribuzione dei punti organico, valutando di ripristinare una clausola di salvaguardia come quella applicata nel 2012, e comunque di non scendere sotto il 20% del turnover per i singoli atenei.

Il governo, che voleva approvare il dl molto in fretta, senza che tornasse alla camera, ha fatto capire che l’avrebbe blindato, ovvero che non avrebbe fatto passare emendamenti; ciò nonostante, aveva recepito il malcontento diffuso del mondo accademico, si è dimostrato disponibile a ritornare sui criteri di distribuzione dei punti organico. Il M5S ha dunque espresso le sue richieste in un Ordine del Giorno, che è stato accolto anche se in forma leggermente indebolita –il governo si impegnerà a “valutare di adottare” quelle misure anziché ad “adottarle”. Tuttavia, niente da fare per il 2013: i nuovi criteri varranno solo a partire dal 2014.

Un ordine del giorno sulla stessa falsariga era stato presentato anche da alcuni senatori PDL il 6 novembre: anch’esso lamentava la forte sperequazione, fondata peraltro sulla maggiore tassazione studentesca, e chiedeva al Governo di ripensare alla distribuzione dei punti organico. Paradossale pensare come siano le altre forze parlamentari a tirare per la giacchetta il PD in materia di equità.

Fabrizio Bocchino, Senatore per il Movimento 5 Stelle

Le prossime mosse di Bocchino

Fabrizio Bocchino è un astrofisico all’Università di Palermo, e conosce quindi sulla sua pelle le difficoltà della vita dei ricercatori, specialmente in questi anni, specialmente nel Mezzogiorno. Lui e suoi colleghi hanno presentato e visto bocciare diversi emendamenti che chiedevano il rifinanziamento dell’istruzione (lo stesso avevano fatto i parlamentari di SEL). È particolarmente scettico verso il modo in cui viene utilizzata la valutazione in Italia: le quote “premiali” attribuite agli atenei e agli enti di ricerca, ritiene, dovrebbero essere fette di torta aggiuntive rispetto alle quote di partenza, necessaria per dare a tutti gli enti gli strumenti per l’attività ordinaria. Oggi invece purtroppo vengono ricavate sottraendo fette alla torta sempre più piccola dei fondi ordinari, trasformando di fatto una blasonata competizione per il merito in una disperata lotta per la sopravvivenza.

(originalmente pubblicato su UniNews24)

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